IL TRADIMENTO “PLATONICO”

“Si puo’ definire tradimento solo quell’azione o successione di azioni che rompe una relazione fiduciaria volontaria e consapevole. Ovviamente si puo’ gocare sul malinteso, si puo’ negare a posteriori l’esisteza di una relazione fiduciaria per liberarsi dal senso di colpa e dalle conseguenze del tradimento, ma cio’ esula da un tentativo di lettura sociologica del tradimento. …Il tradimento dell'(apostolo) Pietro mostra che e’ sempe in agguato la possibilita’ di essere traditi, ma anche quell di diventare traditori. Non solo non possiamo giurare sul comportamento dell’altro, se non per fiducia cieca o per atto di fede, ma non possiamo mai sinceramente e onestamente neppure giurare su noi stessi poiche’ nessuno puo’ predire quanto e come l’incontro con l’altro ci mutera’, ne’ cosa creeremo insieme all’altro.” – G. Turnaturi

Tradire platonicamente, vale a dire senza consumare nessun incontro sessuale, può essere considerato tradimento ?

Culturalmente e socialmente, il tradimento platonico è condannato maggiormente dalle donne che sono legate più alla sfera dell’affettività, quindi l’idea che il proprio uomo possa amare un’altra le devasta più di un tradimento fisico.

Gli uomini, al contrario, più legati al possesso corporeo della donna, sono maggiormente colpiti dal tradimento fisico.

Dott. Roberto Cavaliere Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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